François Viète (o de Viette), matematico, astronomo e uomo politico (Fontenay-le-Comte 1540 - Parigi, 1603). Era figlio di Étienne Viète, un avvocato di Fontenay-le-Comte, 25 km ad est della città costiera di La Rochelle. Studiò legge a Poitiers (si laureò nel 1560), fu avvocato (fino al 1564), consigliere al Parlamento di Bretagna (1573-152), e maître des requêtes sotto Enrico III ed Enrico IV. Non fu mai un matematico di professione, ma tenne spesso delle conferenze in materia (come nel 1592 a Tours, sulla quadratura del cerchio). Per cui, quando l'ambasciatore olandese, commentando la pochezza dei matematici francesi, sostenne che nessuno di essi avrebbe potuto risolvere l'equazione di Roomen (un'equazione di grado 45), Enrico IV la propose a Viète, che la risolse, e divenne anche amico di Roomen, che a sua volta risolse un problema postogli da Viète (il problema apolloniano). Creatore della logistica speciosa (ovvero del calcolo letterale, o algebrico, contrapposto alla logistica numerosa, il calcolo numerico; in realtà, tale pratica era già stata introdotta da Cartesio), è forse a lui dovuta la cosiddetta 'formula di Moivre'; fu anche il creatore dell'uso matematico del termine 'coefficiente'. Tra le sue opere ricordiamo: Ad harmonicon coeleste (mai pubblicato); Canon Mathematicus (1571); In artem analyticam isagoge (Tours, 1591); De numerosa potestatum; Supplementum geometriae (1593). Cfr. Robin Hartshorne, François Viète - Life; Enciclopedia Biografica Universale, Biblioteca Treccani, La Repubblica-L'Espresso, Roma 2007, vol. XIX, s.v., p. 678.

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